Il turismo di Ostuni, una città diversa da tutte le altre
Ostuni è uno dei fiori all’occhiello del turismo pugliese ma si distingue da esso per una logica più orientata a un approccio universale, volto a non farsi schiavizzare dalla logica balneare. Se le principali mete della Puglia si caratterizzano per le ondate di visitatori estivi e un semi-immobilismo invernale, Ostuni contrappone un flusso costante per dodici mesi l’anno. Hotel e b&b Ostuni lavorano a pieno ritmo per tutto l’anno, frutto di una programmazione che ha posto le bellezze delle costa in una posizione marginale.
La città sorge nella Valle d’Itria, nel lembo settentrionale del Salento cui appartiene solo in parte e da cui si dissocia sotto molti punti di vista. Il borgo si sviluppa a 200 metri sopra il livello del mare e si abbandona fin giù verso la costa, concedendo un paesaggio molteplice e variegato. Le strutture balneari non sono il motore trainante del posto ma solo un valore aggiunto.
La città bianca
Ostuni è conosciuta come la città bianca; il suo borgo è stretto, un dedalo di viuzze e vicoli che non lasciano passare la luce del sole e che gli abitanti scelsero di far brillare di bianco latte grazie all’uso imponente di calce, reperibile in abbondanza nella zona. Da lontano, la città appare come una macchia di bianco lucente che risalta sul background azzurro del suo cielo e si specchia nelle acque dell’Adriatico.
Per le vie del centro si susseguono con cadenza irregolare monumenti di stili e di epoche più disparati; la città accoglie influssi bizantini, romanici, gotici e barocchi; il tessuto urbano si accende di reperti che partono dalla preistoria e giungono fino alle arti squadrate del ‘900, il tutto armonizzato in un agglomerato di suggestioni candide.
Così la città attrae visitatori per tutto l’anno, mostrando a tutti quella Puglia più cerebrale, che sa essere incanto anche senza il mare, sa attirare e sedurre a dicembre come ad agosto. Soprattutto, Ostuni mostra come si possa dare vita, anche in Puglia, a un progetto di crescita turistica che verta sulla valorizzazione del patrimonio storico e di quello artistico, riportando alla luce un trascorso fatto di narrazioni e contaminazioni, di assalti e di ibridazioni. Ostuni è un esempio virtuoso, una via alternativa, una luce bianca.