Ricevere la pizza a domicilio: un’esperienza da fare
Sicuramente ricevere la pizza a domicilio è una dell’esperienze che tutti abbiamo fatto almeno una volta, anche i più scettici e restii si sono trovati a casa d’amici e hanno dovuto ordinare una pizza al telefono. Il più delle volte però ci si trova a fare l’ordinazione senza avere le idee chiare e si trascorre al telefono più del tempo dovuto.
Visto che negli ultimi anni il mercato della pizza a domicilio è aumentato notevolmente, sarà la crisi o la pigrizia di cenare comodamente a casa propria, che con l’avvento d’internet ormai i siti che consegnano pizza a domicilio sono proliferati notevolmente. L’uso d’internet permette una certa comodità nell’ordinare, nel cambiare idea, e nel decidere. Con la comodità della rete si è sicuri che la pizza arriva conforme all’ordine senza grandi soprese di errori, anche per quel che riguarda il conto tutto dovrebbe essere secondo quanto pattuito sul sito al momento dell’acquisto.
La pizza a domicilio è sempre stata vista in Italia in modo scettico, anche se recentemente ha trovato numerosi adepti, sarà il cambiamento delle abitudine o colpa di una crisi che non permette più di trascorrere una tranquilla serata in pizzeria che famiglie e gruppi d’amici per non rinunciare ad un po’ di compagnia decidono di riunirsi in una casa, vedere un film e ordinare pizza a domicilio.
Ormai in tutte le città d’Italia sono presenti molte attività commerciali che consegnano la pizza e non solo: si possono anche ordinare i classici fritti come crocchette e supplì o in alcuni casi anche insalate e dolci. Il servizio è sicuramente tra i più comodi in grado di far risparmiare e di agevolare anche chi non è molto bravo a cucinare o meglio ancora dopo una lunga giornata di lavoro non né ha proprio voglia. Il fenomeno è tuttora in crescita, infatti stanno aumentando le catene in franchising di aziende che consegnano la pizza a domicilio, queste aziende mirano non solo ad essere presenti nelle grandi città, ma lo scopo principale è quello d’invadere anche le minori città di provincia ancora troppo poco abituate a questo tipo di fenomeno.