Packaging alimentare green: inchiostri a base d’acqua
Il packaging alimentare è diventato un elemento integrante del prodotto alimentare e dolciario. Un alimento va presentato in un contenitore che consenta di apprezzarne la qualità e che ne curi l’impatto visivo. La vendita può dipendere anche da questo. Un buon packaging può dirsi infatti fortemente legato alla strategia di marketing di chi lo utilizza.
E’ necessario, quindi, tener presente non soltanto alla sua qualità, ma anche al gusto estetico e, perché no, anche alla riconducibilità dell’imballaggio al produttore dell’alimento trasportato. Gli inchiostri da utilizzare devono tener presente i canoni di atossicità che l’imballaggio deve contenere. Sono circa 30 anni che il settore della stampa a getto di inchiostro si innova e si adatta alle sempre più crescenti esigenze estetiche legate alle strategie di marketing.
Inchiostri a base d’acqua per la stampa flessografica
Gli inchiostri a base d’acqua sono considerati un’eccellenza: essi tengono pur sempre presente la necessità di non compromettere la qualità o l’alta produttività degli imballaggi. Sono privi di elementi chimici reattivi e le stampe si uniformano pienamente alle rigorose norme del settore del packaging alimentare. Gli inchiostri a base d’acqua sono utilizzabili su vari tipi di carta, sia quella patinata che non, trattandosi di un prodotto altamente versatile.
In particolar modo, gli inchiostri a base d’acqua, sono utilizzati per la stampa flessografica che è la tecnica maggiormente utilizzata per personalizzare gli imballaggi; inchiostri che debbono avere come caratteristica principale, la flessibilità. Ne è un esempio concreto l’uso di questo tipo di inchiostri per “decorare” i cartoni pizza e le scatole per il cibo di strada.
I risultati che possono essere ottenuti con questa tecnica sono davvero incredibili e le aziende cartotecniche che la utilizzano possono largamente soddisfare le esigenze di clienti appartenenti a categorie eterogenee. I materiali da imballaggio scorrono attraverso vari rulli, prima di arrivare al processo finale. L’inchiostro adatto a questo tipo di stampa viene fatto ruotare da un rullo all’altro, fino a raggiungere il supporto che deve essere stampato. In particolare l’inchiostro è distribuito su una lastra attraverso un cilindro. Su quest’ultimo è inciso il disegno che deve essere realizzato.
Il ruolo degli inchiostri ad acqua nella stampa flessografica è davvero fondamentale, soprattutto nel settore del packaging alimentare. Un tempo si riteneva che l’utilizzo di inchiostri a base d’acqua realizzasse dei prodotti scadenti, o comunque di serie B. Questo perché essi venivano associati ad una grafica molto semplice, specialmente quando le esigenze del cliente erano meno stringenti in termini di colore rispetto ai risultati che si potevano ottenere con l’inchiostro assorbente. Soltanto nel tempo si è capito che l’uso dell’acqua nella flessografia può essere davvero molto interessante.
Oggi infatti si utilizza questa tecnica per stampare sul cartone ondulato per realizzare contenitori alimentari che garantiscono la celerità e la facile trasportabilità degli alimenti ed allo stesso tempo sono veicolo per messaggi di marketing. Già dall’imballaggio, infatti, il prodotto produce aspetti emozionali sul cliente che riceve il prodotto. Quindi, mediante l’uso dell’inchiostro ad acqua, si associano esigenze green, di salute pubblica e la necessità di pubblicizzare il brand dell’azienda che produce il prodotto.
Gli inchiostri per la stampa flessografica appartengono alla categoria di quelli ad evaporazione, in grado, oggi, di offrire molte opportunità tutte da non sottovalutare.