Lavoro: i 5 profili professionali più richiesti


La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record ed il fenomeno che fa più specie è quello dei cosiddetti  giovani Neet, ossia Not (engaged) in Education, Employment or Training. Si tratta di giovani tra i 15 ed i 34 anni che non lavorano, non sono iscritti a scuola né all’università e nemmeno stanno seguendo alcun tipo di percorso formativo.

Sono oltre due milioni i giovani italiani di questo tipo, fermi in una condizione di totale inattività, e pare che molti abbiano smesso del tutto di cercare un impiego. Nel Mezzogiorno d’Italia, in particolare, sembra che un giovane su due non studi, non lavori e non riceva alcuna formazione.

Il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici dal 1970. Eppure nel nostro Paese c’è grande richiesta di figure professionali che, molto spesso, si fa fatica a trovare. Le aziende hanno difficoltà a trovare le professionalità di cui necessitano, e questo contrasta aspramente con la disoccupazione giovanile giunta al record storico. La crisi è evidente ma, il lavoro, a ben vedere, non manca. Vediamo quali sono i profili professionali più richiesti.

 

Indice dei contenuti

1. Chimici

Le opportunità di lavoro nell’industria chimica sono molte e di grande qualità. L’industria chimica investe più di molti altri settori sui giovani laureati per rinnovarsi e mantenersi sempre al passo con i tempi. Oltre l’80% dei neolaureati in chimica, infatti, trova un’occupazione stabile ed in linea con il proprio percorso di studi in tempi brevi.

 

2. Infermieri, paramedici e fisioterapisti

C’è una crescente richiesta di professioni sanitarie da parte del mercato del lavoro, a causa dell’invecchiamento della popolazione, ed il relativo aumento delle patologie croniche che richiedono assistenza e supporto.

 

3. Operatore socio-assistenziale

Sono molto richieste figure professionali che operino in ambito sociale a contatto con le categorie più deboli, come gli anziani, i disabili, i senzatetto e gli immigrati. In particolare, considerando il periodo che stiamo vivendo, in cui migliaia di fuggiaschi perdono la vita nelle acque del Mediterraneo nel disperato tentativo di fuggire da guerre, povertà e terrorismo, sarà sempre più richiesta la figura dell’operatore socio-assistenziale multiculturale, che si occupi di assistere tutte quelle persone che arrivano in Italia da paesi poveri, accogliendole in centri di accoglienza per stranieri e Case Famiglia e facendoli integrare nei migliori dei modi nello Stato italiano.

 

4. Addestratore cinofilo

L’addestratore cinofilo si occupa principalmente dell’addestramento dei cani guida per non vedenti e dei cani per le forze dell’ordine e per i corpi speciali. Ma non solo. Agli addestratori cinofili si rivolgono anche molti privati che richiedono aiuto per gestire al meglio i propri fedeli amici a quattro zampe nel contesto familiare, in pubblico ed in presenza dei loro simili. Spesso l’addestratore è anche comportamentalista, ed interviene per controllare l’aggressività, l’irruenza e la disobbedienza dei cani, senza ricorrere ai farmaci. Trasformare una passione in una professione richiede costanza, grande determinazione, un’adeguata formazione teorica e tanta pratica. Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare la seguente pagina: corso addestratore cinofilo.

 

5. Lavoratori 2.0

Al momento, la maggior parte delle PMI italiane non sfrutta al meglio le potenzialità del web, dei canali social e dell’e-commerce. Ma per allinearsi al trend europeo e rimanere competitive, le aziende italiane dovranno necessariamente convertirsi al digitale, investire sul web e gestire la propria presenza online. Il mercato online avrà, quindi, sempre più bisogno di sviluppatori di app, SEO developer, consulenti web, Social Media Manager, web developer, e-commerce manager e via discorrendo.

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