Il recupero dei crediti
Durante la sua attività, un’azienda o un qualsiasi operatore commerciale economico, può trovarsi ad avere crediti che non gli vengono corrisposti. La legge prevede una normativa per il recupero crediti, purché sia possibile presentare una documentazione in grado di provare l’esistenza del credito quali assegno scoperto, cambiale non onorata, fatture, ordini scritti.
Negli ultimi anni il recupero crediti ha assunto una grande importanza nella gestione di un’azienda e sempre più aziende si appoggiano ad agenzie esterne specializzate che sono in grado di offrire un’ampia gamma di servizi per la gestione degli insoluti. Questi servizi possono consistere in invio di solleciti epistolari e relativa rendicontazione, contatti telefonici, esazione domiciliare e possono differenziarsi in base al tipo di soggetto a cui richiedere l’estinzione del debito: quindi si può improntare un’azione di recupero credito verso la pubblica amministrazione, recupero crediti commerciali, ottenere consulenza per recupero crediti legale, lettere di messa a perdita a termine della gestione, sempre effettuati da specialisti del settore a completa disposizione dell’azienda.
La prima azione che viene svolta dall’agenzia è l’invio al soggetto moroso di una diffida di pagamento con la quale si invita ad onorare il suo debito entro una scadenza ben precisa, che di norma equivale ad una decina di giorni. Se questo invito ad onorare il pagamento non sortisce nessun effetto, ricorre ad un invito telefonico, per poter successivamente recarsi presso il moroso ed ottenere il pagamento. In questo caso avremo un’esazione diretta e rapida del recupero crediti.
Può anche essere proposto un pagamento rateizzato, nel caso in cui il debito non sia stato saldato per difficoltà economiche. In ogni caso, se la somma non viene corrisposta, si procede con la messa in mora. Viene quindi inviata un’ingiunzione di pagamento in cui il debitore è tenuto a saldare entro una data precisa non solo la somma dovuta, ma anche gli interessi maturati. Se anche questo non sortisce effetto, sarà allora necessario un procedimento giudiziale, mediante il quale poter effettuare l’esecuzione forzata del pagamento.
Il decreto ingiuntivo viene emesso dal giudice e consiste in un ordine di pagamento che viene notificato al debitore. Il debitore ha tempo quaranta giorni per opporsi al decreto dando luogo ad una vera e propria causa, altrimenti, scaduti i termini, verrà effettuato il sequestro e la successiva vendita dei beni in possesso del debitore, per poter onorare completamente la somma dovuta.
Prima di avviare le procedure giudiziarie normalmente però il creditore e l’agenzia di recupero crediti valutano la situazione economica del debitore perché in base a questa effettueranno o meno il pignoramento o l’esecuzione forzata, dato che, in molti casi, le spese legali avrebbero un costo tale da non ripagare l’importo dovuto per il recupero crediti. A questo punto sarebbe consigliabile dichiarare il credito inesigibile e stralciarlo definitivamente.