Il rapporto tra lavoratore e agenzia interinale

Il candidato che ha trovato lavoro in un’azienda tramite l’agenzia interinale dipende giuridicamente da quest’ultima, anche per quanto riguarda l’aspetto contributivo.
Al contempo però, il dipendente svolge le sue mansioni e il suo orario di lavoro nell’azienda che necessitava di personale e che si era precedentemente rivolta all’agenzia per il lavoro. Il lavoratore presta pertanto la sua professionalità alla società e, di conseguenza, offre le sue prestazioni all’azienda per un periodo di tempo limitato.

La normativa vigente

Al fine di garantire la stabilizzazione, e non il precariato, dei lavoratori interinali, la normativa fissa in due anni la durata massima che un lavoratore può passare in “missione” presso un cliente.
Inoltre, l’agenzia interinale non può opporsi alla volontà dell’azienda- cliente di assumere il lavoratore prima della scadenza del contratto posto in essere con la stessa agenzia.

La durata dei contratti

La legge 247 del 2007 stabilisce che le agenzie interinali possono offrire prestazioni che non eccedano la durata di 12 mesi. In alcuni casi, sono previste proroghe di sei mesi ciascuna ma che non possono superare le due istanze. Alla scadenza del contratto, l’azienda che ha ricevuto il lavoratore deve interrompere la prestazione e o modificare il contratto (scegliendo una tipologia diversa come l’apprendistato o il contratto a tempo indeterminato) oppure contattare l’agenzia per la ricerca di un nuovo candidato.

Trova la tua agenzia per il lavoro

Ogni regione dispone di almeno una sua agenzia interinale; per trovare la più vicina, l’interessato può visionare la mappa sul sito dell’ente, e reperire così con facilità l’indirizzo che gli serve.

Attualmente le aziende che più sfruttano questo tipo di situazione sono le strutture ricettive e turistiche, che hanno bisogno di personale stagionale: alberghi a Roma o nelle grandi città d’arte, musei e infopoint.