Il brand ai tempi del coronavirus
Il coronavirus ha modificato gli scenari. In tempi di grandi cambiamenti i brand sono chiamati a dare risposte concrete ed efficaci. Ripartendo dai valori.
Il coronavirus ha cambiato la vita di tutti, modificando abitudini personali ma anche e soprattutto lavorative.
Strumenti che prima erano a disposizione delle persone e delle aziende ma non erano utilizzati, se non in minima parte, adesso sono l’unico modo per portare avanti il lavoro e le relazioni: video-conferenze, webinar, smart working, lezioni on-line, sono diventati partner della quotidianità. E i vantaggi, soprattutto in termini di risparmio di tempo e costi, impatto ambientale ridotto, possibilità di mettere in contatto più persone contemporaneamente, sono evidenti.
Quando inizierà il graduale ritorno alla normalità sarà importante pensare che questo modo di vivere e di lavorare andrà integrato ai sistemi utilizzati finora, e non accantonato.
In questo nuovo scenario quale dev’essere il ruolo dei brand?
Una risposta ce la dà la cocchi&cocchi, la prima agenzia di branding e comunicazione strategica completamente dedicata alla pmi, fondata a Modena nel 2006.
È necessario che i brand facciano quello per cui sono nati: accorciare le distanze tra azienda e consumatore finale.
Essere un brand significa rappresentare anche e soprattutto un insieme di valori, nei quali le persone si riconoscono.
Questa visione strategica, nata inizialmente nelle aziende del b2c, è sempre più importante anche per quelle che operano nel b2b: le piccole e medie imprese. Il punto fondamentale è proprio questo: anche le pmi devono pensarsi e agire come brand. Solo così sopravvivranno e si rilanceranno, facendosi portatrici di valori e catalizzatrici di talenti.
Come? Per prima cosa costruendo le fondamenta del proprio brand. Determinando cioè il posizionamento sul quale creare l’identità, partendo da una chiara definizione dei valori interni.
Solo successivamente sarà possibile sviluppare esperienze, momenti di contatto tra il brand e il pubblico, che siano coerenti ed efficaci.
In questo momento sono fondamentali le experience da remoto ma andranno riprogettate anche quelle di contatto, quando sarà di nuovo possibile, in modo da valorizzare nuovamente il rapporto umano.
Le imprese dovranno tenere conto di entrambi gli scenari e fornire risposte molto forti e coerenti in ognuno di essi.