Avvio di un’impresa: visura camerale e microcredito


Avviare un’impresa può essere… un’impresa, e non tanto semplice. Bisogna valutare le proprie disponibilità, avere una chiara idea di che cosa si vuole fare e come (cose, queste, che devono essere esposte nel piano di business), pensare a quanti dipendenti assumere e di che tipo… Gli aspetti da considerare sono molti, ma forse prima di tutto bisogna aprire la partita iva.

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Partita iva

La partita iva è un numero di undici cifre che identifica una persona fisica (libero professionista) o giuridica (un’azienda, un’attività, un’agenzia o altro). In particolare, l’identificazione è data dalle prime sette cifre, mentre le successive tre indicano l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di competenza e l’ultima serve come controllo. “Aprire” una partita iva vuol dire registrarsi presso l’Ufficio delle Entrate come professionista o società. In quanto parte del “documento d’identità” dell’imprenditore, questo numero dovrà poi essere indicato nelle fatture emesse e sul sito internet, se esiste. È, inoltre, utile per ottenere la visura camerale dell’attività.

Visura camerale

La visura camerale è un documento della Camera di Commercio che contiene i dati della società corrispondente al numero di partita iva usato per la ricerca. Può essere ordinaria o storica e nel secondo caso riporta tutti i dati della società fin dal momento della sua creazione.

Finanziamenti

Quando si apre un’attività, o l’attività è già aperta, ma da meno di cinque anni, è possibile chiedere dei finanziamenti tramite il microcredito concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico tramite il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. Sono già molte le agevolazioni applicate e dal primo gennaio 2016 saranno messi a disposizione trenta milioni di euro. Il microcredito non è vincolato da garanzie reali e può essere erogato per un massimo di sette anni.

Condizioni

Per ottenere questo finanziamento le imprese devono scrivere il piano di business e gli investimenti non devono superare i 25mila euro. In più:

  • Devono esistere da meno di cinque anni.
  • Devono essere iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio da meno di cinque anni.
  • Devono avere forma giuridica di ditta individuale o Società in nome collettivo, o in Accomandita semplice, o a responsabilità limitata semplificata, o cooperativa.

 

Il piano di business deve contenere:

  • L’idea di business che s’intende sviluppare.
  • Le conoscenze, competenze, abilità dell’imprenditore e dei suoi soci.
  • Il settore in cui si vuole lavorare e il target dei clienti.
  • La concorrenza.
  • Il preventivo dei costi che si sosterranno.
  • La previsione delle entrate.

 

Le spese coperte

Il microcredito copre le spese per:

  • L’acquisto di oggetti e servizi che servono all’attività.
  • I canoni di leasing.
  • Le polizze assicurative.
  • Il pagamento dei dipendenti e/o dei soci.
  • I corsi di formazione.

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